Consiglio comunale del 26 ottobre 1955. Con delibera n.350, l'assemblea degli amministratori, presieduta dal sindaco Abramo Oldrini, approva l'istituzione di un'Azienda Farmaceutica di proprietà pubblica. illustrandone i motivi, il sindaco parla di "funzione sociale moralizzatrice nelle vita cittadina", nonché di "risparmi sulle notevoli spese, 3 milioni ogni anno, per la distribuzione di medicinali ai poveri". Nonostante la crisi che aveva interessato le grandi fabbriche, e pur con la perdita di qualche migliaio di posti, a Sesto, in quegli anni, il lavoro non mancava. Gli amministratori della città erano però consapevoli dei problemi con i quali i propri concittadini dovevano fare i conti ogni giorno. La condizione sociale degli operai, degli impiegati e dei tecnici, anche qualificati, continuava ad essere precaria. Salari e stipendi erano bassi. Una malattia, una spesa improvvisa, una vertenza in fabbrica con qualche sciopero; bastava "poco" per mettere in difficoltà intere famiglie. Tra quel "poco" c'era la salute. Individuato l'ambito, era però necessario costruire strumenti in grado di far diventare un aiuto il più immediato e concreto possibile. Tra i costi che, più di altri, potevano gravare sulle famiglie, quello per i medicinali era, probabilmente, il più significativo. Era su questo dunque, che si doveva intervenire, costruendo una rete di farmacie pubbliche, complementare e in qualche misura alternativa alle private. Una rete che avrebbe dovuto raggiungere i nuovi quartieri periferici. Punti vendita che potevano diventare riferimento concreto per i cittadini, nonché "strumenti" attraverso i quali l'Azienda Farmacie Comunali avrebbe potuto applicare una politica calmieratrice dei prezzi, distribuire medicinali ai poveri, istituire servizi sociali per il territorio. L'ubicazione delle prime due farmacie comunali venne individuata nel centro cittadino e in viale Rimembranze, dove era sorto un importante complesso di costruzioni lna-casa. La decisione dunque era presa. Quello che il sindaco 01drini e i suoi assessori non potevano prevedere era invece che, per quattro anni tutto questo sarebbe rimasto virtuale. Tanti, infatti, ne sarebbero trascorsi prima che, esaurite le richieste della Prefettura di Milano, ma, soprattutto, respinto il ricorso presentato dalle farmacie private di Sesto, la prima comunale potesse aprire. 1116 febbraio 1959, un comunicato del municipio spiegava che "in data odierna è stata aperta al pubblico, in viale Rimembranze 102, la Farmacia Comunale n. 8, nonché l'Azienda Municipalizzata che si occuperà della sua gestione". Da quel momento, il Comune poteva cominciare a costruire un progetto di farmacie pubbliche per la città. Allargata dal Giuseppe Carrà, completato nel 1979 da Libero Biagi, la rete delle "Comunali" comprende tuttora dieci punti vendita. |